Nonostante l’alto numero di capostipiti importati negli anni, è di tutta evidenza che, in passato, un singolo soggetto dal nome evocativo e dal naturale carisma, abbia finito per identificare Amdo Khyi nella percezione di alcuni osservatori.

UNA LINEA DI SANGUE

A causa del progressivo azzeramento delle pubbliche comunicazioni relative alle nostre attività e durato alcuni anni, per un periodo – forse troppo lungo – un singolo soggetto dotato di un potente carisma ha identificato Amdo Khyi nella percezione inevitabilmente disorganica di alcuni osservatori. Risulta pertanto convenevole introdurlo, approfittandone anche per illustrare la sua discendenza.


Kundun, questo il nome del maschio in oggetto, è stato importato nel 2008 da un allevamento di Pechino ed è vissuto in perfetta forma fisica per quasi 14 anni. Si trattava di un esemplare frutto di scelte selettive definite, essenzialmente concentrate sul pelo e sul colore, con un albero genealogico, comunque, relativamente breve e buona parte degli ascendenti ancora in vita alla sua nascita.


Trattandosi di un soggetto anagraficamente corrispondente al periodo iniziale dell’attività, non abbiamo posto in essere gli attuali vincoli sulla sua progenie trasferita, e pertanto oggi è possibile incontrare il suo nome sul certificato genealogico di alcuni cani nel mondo, non di rado frutto d’accoppiamenti difficilmente comprensibili e condivisibili. La sua discendenza più significativa, comunque, non ha mai lasciato Amdo Khyi. Anche se (con poche e dovute eccezioni) non è rappresentata nelle sommarie gallerie degli esemplari su questo sito, questa linea di sangue, che è anche l’unica linea di sangue immediatamente riconoscibile tra i nostri esemplari, viene gelosamente custodita.


Tra i suoi caratteri ereditari, Kundun ha trasmesso ad una porzione della sua discendenza l’inconfondibile “voce” del cosiddetto mastino tibetano, un suono tradizionalmente ricercato dai nativi che lo consideravano un attributo distintivo degli esemplari sacri, ma che ha colpito anche parte degli esploratori del passato, nonostante sia estremamente raro tra la maggior parte dei cani indigeni. Non si tratta di un abbaio profondo e ruvido come spesso viene indicato da chi non ha avuto l’opportunità di udirlo, ma di un suono gutturale e diaframmatico stupefacente, senza eguali o similari tra le razze canine, estraneo alla popolazione globale dei cani d’allevamento dei quali abbiamo contezza riferiti al supposto mastino tibetano (con eccezione, appunto, di alcuni occasionali discendenti di questo maschio), e che sarà approfondito nel circuito della BDTS con il sussidio di materiale audiovisivo.


Di seguito s’illustrano alcuni degli esemplari della linea di sangue in questione, residenti nella nostra struttura. 



KUNDUN'S BLOODLINE GALLERY

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